domenica 22 giugno 2014

L’ultimo dominatore dell’animazione

Avatar- La leggenda di Aang/La leggenda di Korra
USA – (2005-in corso)

Come ben dimostra il successo dell’Antro atomico, una cosa comune a chi si sta avvicinando alla trentina, è la lacrimuccia che parte quando si vede una tartaruga ninja, un Biker Mice, un cos player de“Il mistero della pietra azzurra” che passeggia per Lucca o qualunque altra cosa legata ad una serie di quelle che riempivano i pomeriggi dopo le scuole elementari. Questa nostalgia è generalmente accompagnata dalla convinzione che non ci siano più grandi serie animate come quelle di quando si era piccoli. Poveri sciocchi. Nel 2005 è cominciata la serie a cartoni animati (per bambini) più bella di sempre. Quella che provocherà lacrime a fiumi ai bambini di oggi, quando si avvicineranno ai trenta e ai trentenni di oggi, quando lo rivedranno avvicinandosi ai sessanta.


Avatar si divide per il momento in due saghe La leggenda di Aang, composta da 3 stagioni di 20 episodi e
La leggenda di Korra, due stagioni da 12-14 episodi, più una terza in uscita a giugno 2014.
In un mondo diviso in tribù (fuoco, aria, acqua e terra), dove alcune persone sono “benedette” dalla capacità di dominare gli elementi, l’equilibrio tra le forze dei vari popoli è garantito da un Avatar, un essere umano in grado di dominare tutti gli elementi. Dopo la morte dell’ultimo Avatar, questo immenso potere si trasferisce ad un bambino della tribù dell’aria, Aang. Sfortuna vuole che quest’ultimo resti intrappolato in un iceberg per cento anni. Cent’anni senza il portatore di equilibrio sono sufficienti perché il regno del fuoco estingua completamente il popolo dell’aria. Al suo risveglio, Aang dovrà intraprendere un percorso in un mondo dilaniato dalla guerra, attraversando le terre di tutti i popoli, per imparare a dominare tutti gli elementi e diventare effettivamente l’Avatar.
La seconda saga racconta invece di Korra, una ragazza della tribù dell’acqua, reincarnazione di Aang, che si trasferisce dalla sua piccola tribù alla più grande metropoli  del pianeta (la Città della Repubblica fondata da Aang) per completare la propria preparazione , imparando a dominare l’aria da uno dei figli del precedente Avatar. Qui scoprirà il peso della responsabilità di essere portatore di equilibrio in un mondo in cui gli Equalisti, vogliono privare con la forza i dominatori dei loro poteri.
I primissimi episodi de “La leggenda di Aang” si digeriscono a fatica. Un po’ troppo spensierati e infantili. Ma solo fino al momento in cui si capisce che l’ingenuità dell’inizio è necessaria per creare contrasto con il dramma della guerra mondiale che permea l’intera saga. In queste stagioni incentrate sulla figura di Aang, l’ambientazione è puro e semplice fantasy di stampo asiatico e va assolutamente fatto notare che dalla metà della prima stagione in poi il livello è in crescita continua, per arrivare agli episodi finali della terza serie inarrivabili sia a livello visivo che a livello di scrittura. La saga di Korra, ha invece uno spirito più “moderno” e adolescenziale. Noir e steampunk si fondono in una Città in cui magia e tecnologia ottocentesca si compenetrano e in cui le rivolte popolari sono all’ordine del giorno. Forse non impeccabile come la saga di Aang, probabilmente per una protagonista un po’ troppo piagnona e ben distante dal bambino pelato con le
frecce in testa, ma se non raggiunge la vetta dei capitoli precedenti, poco se ne distanzia.
Come tutte le opere che in genere mi fanno gridare al capolavoro con la bava alla bocca, anche Avatar è un calderone di generi e temi. Basta pensare che un bambino ibernato per anni intraprende un viaggio di formazione con un gruppo di amici durante una guerra mondiale per poter imparare una cosa che sta tra la magia e l’arte marziale, per potere attingere a un potere divino.
Tecnicamente, nulla da dire, disegni e animazioni migliorano di pari passo con la storia. Ben distanti dalla sciatteria di altri prodotti d’animazione americani recenti (destinati ad un pubblico di bambini/ragazzini). Notevolissimo il lavoro fatto su geografia, usi e costumi dei popoli e dettagli in generale. In 5 stagioni tutto si incastra ad un livello di perfezione così elevato da portare alle lacrime qualunque genuino fan di Star Trek.
Ultima nota rilevante. Alcuni malintenzionati, recentemente, hanno pensato di trasformare la prima stagione in un film: “L’ultimo dominatore dell’aria”. Alto budget, 3D, sceneggiatori impediti (per non dire illetterati, per non dire altro che sconfini nella bestemmia) e attori cani. Una puttanata di dimensioni epiche da far rimpiangere Twilight. Ecco, se l’avete visto, sappiate che l’opera originale è tutt’altro. Serie assolutamente fondamentale.