mercoledì 3 luglio 2013

Serial killer di tutto il mondo unitevi

The Following – stagione 1
(Outerbanks Entertainment, Warner Bros. Television) - 2012


Prima stroncatura di Crossroads. E decisamente meritata.
Questa serie mi viene consigliata all’uscita delle primissime puntate ed, effettivamente, l’episodio pilota fa ben sperare. Un serial killer ossessionato da Edgar Allan Poe evade di prigione e cercare di catturarlo per la seconda volta sta all’ex agente dell'FBI Ryan Hardy (Kevin Bacon). Ma Joe Carroll (l’assassino) ora ha alcuni seguaci che lo idolatrano e sono pronti a sacrificare la propria vita per i suoi folli piani. Nei primissimi episodi tutto bene. Grande tensione, la dinamica tra eroe e assassino è ben studiata, Kevin Bacon fa il Kevin Bacon, Joe Carroll sembra essere un cattivo memorabile: un manipolatore con grande carisma e controllo totale della situazione. I tre alleati di Carroll sono abbastanza disturbati e credibili. Nulla da dire.
Ma poi iniziano i problemi. E pure i miei SPOILER.



I seguaci non sono solo tre, ad ogni episodio ne vengono introdotti di nuovi (le tipiche comparse che fanno una brutta fine prima dei titoli di coda dell’episodio). Fino a quando, nell’episodio 7, in un colpo solo vengono introdotti tutti i killer mancanti, il numero non si sa di preciso (ad occhio un centinaio) e comprende simpatici sociopatici infiltrati ad ogni livello delle istituzioni (lo sceriffo sorridente che è segretamente un folle serial killer è uno dei personaggi più stupidamente irritanti dell’intera serie). Giusto per movimentare le puntate, alcuni dei seguaci dell’oscuro professore di lettere sono estremisti di destra, ex militari pieni di armi, esplosivo e capacità tattiche. Quando ho visto la villa di campagna con l’esercito di serial killer il mio interesse nella serie è sceso pressoché a zero, ma era destinato a scendere ancora. Da questo punto le puntate cominciano a diventare pure abbastanza ripetitive, con il seguace di turno che deve attaccare gli amici e parenti di Ryan Hardy per scrivere il proprio capitolo nel grande libro di Carrol. La mazzata finale (per lo spettatore) arriva quando il villain inizia a perdere il controllo della situazione trasformandosi in una petulante overdose di chlichè.
Ho guardato tutta la prima stagione dal primo all’ultimo episodio, ma ad essere sincero non so come ho fatto. Quando “The Following” non è noiosa, risulta irritante e, soprattutto, dal settimo episodio in poi, rivela la sua maledetta stupidità. Forse ho resistito fino alla fine per il buon Bacon (di nome e di fatto), forse per quel perverso senso del dovere che ti spinge ad arrivare all’ultima puntata, sperando che venga ingranata nuovamente la marcia dell’episodio pilota, ignorando volutamente la regola per cui una serie non migliora mai con il tempo.

2 commenti:

  1. Visto che mi sento chiamato in causa come suggeritore... A mia discolpa avevo visto solo le prime 5 puntate quando l'ho consigliato... Per il resto concordo su tutto. Un paio di considerazioni:
    1) Parlare di SPOILER data la scontatezza della trama nella seconda parte di stagione secondo me non è nemmeno corretto
    2) Grandissima occasione sprecata... Le premesse c'erano tutte, almeno fino alla (seconda) evasione
    3) Unico pregio, dal primo fino all'ultimo episodio, un grandissimo K. Bacon: era dai tempi di sleepers (e forse mistyc river) che non era così in forma.

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  2. Pienamente d'accordo: i primi episodi sembravano presentare un bel poliziesco stile anni '90 e invece man mano la trama sembra buttata lì al momento e la figura del villain diventa una caricatura... Peccato.

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