giovedì 18 luglio 2013

Se la politica fosse un bel sogno

Viva la libertà – Roberto Andò
BiBi Film, Rai Cinema- (2013)

Con tutte le bastonate che si piglia in continuazione il cinema italiano, mi pare giusto inaugurare la sezione cinema in modo autarchico. E soprattutto partendo con un film in cui in prima linea ci sono due tra i migliori e più prolifici interpreti del cinema nostrano, ovvero il grande Toni Servillo e l’immenso Toni Servillo. Non sarà la sua migliore interpretazione, ma è pur sempre lui.


Se vi capitasse di rovistare tra i siti di critica, trovereste molte opinioni su questa pellicola. E molto diverse tra loro. Per riassumere il mio giudizio, mi intervisterò facendomi tre rapide domande e dando tre altrettanto veloci risposte.
D: “Questo film è un capolavoro?”
R:”No!”
D:”Bene, ma è un buon film?”
R:”Mhhh… Direi di sì.”
D:”Merita di essere visto?”
R:”Decisamente sì.”
L’unico aspetto veramente negativo che riesco a trovare nel film è che la medicina che viene proposta per questo periodo in cui l’antipolitica domina è… la fantapolitica. Quindi, se cercate un film fortemente politico e impegnato o una feroce critica alla sinistra italiana del 2012 guardate un altro film, qui al massimo si da un affettuoso scappellotto al conservatorismo dei vertici del PD. Se, però, state cercando una buona commedia (che abbia o meno agganci all’attualità politica) il film centra in pieno il bersaglio.
Enrico Olivieri è il segretario del principale partito di sinistra in continuo calo di consensi. Stanco, spento, disilluso e incapace di prendere decisioni , dopo un attacco ricevuto durante un comizio, decide di levare l’ancora e prendersi un periodo per se stesso. Fugge così a Parigi da Danielle, un amore di gioventù conosciuto a Cannes, ora sposata con il regista Mung.
Andrea, braccio destro del segretario, interpretato da Valerio Mastandrea (e da quella sua perenne espressione bastonata che tanto me l’ha fatto apprezzare in “Non pensarci”), dopo infruttuose ricerche, incappa nel gemello di Olivieri, da qui l’illuminazione di far sostituire il politico dal fratello, scrittore e filosofo con non ben specificati disturbi psichiatrici. Va da sé che, mentre il vero segretario sostituisce un attrezzista sul set di un film in Francia, il fratello pazzo, con la sua schiettezza, la sua cultura e i modi al di sopra delle righe fa impennare i sondaggi a favore del grande e innominato partito di sinistra.
Fatico a comprendere alcune delle critiche negative mosse al film. Mi sembra lampante l’intenzione di Roberto Andò, qui nelle doppie vesti di regista e sceneggiatore, di realizzare una commedia godibile e malinconica senza la presunzione di fornire alternative credibili al declino della sinistra italiana, se non quella (pure banale e ovvia, forse), perso per perso, di provare ad osare di più. In fondo, chi riesce ad acquistare consensi nel film, è un pazzo, quindi criticare questo film per la poca verosimiglianza mi sembra prima di tutto un insulto alla propria intelligenza.
Posto che si voglia vedere un film recente che parla di politica in Italia (è lecito avere questa perversione, non ne convenite?) e posto che abbiate già visto il Divo e il Caimano, potete guardarvi “Viva la Libertà”. Interpretazione buona, regia buona, sceneggiatura buona. Non ci sono particolari colpi di genio, ma nemmeno cadute. Andò non è Sorrentino e l’impatto di un film come “Il Divo” è tutt’altra cosa. Ma forse non ha nemmeno senso confrontare un “biopic” geniale su di un politico con una buona commedia di ambientazione politico/cinematografica.
E’ chiaro che, nella realtà, dichiarazioni schiette come quelle che rilascia il Servillo pazzo farebbero solo spaventare metà elettorato, e infuriare un’ugual parte di compagni di partito ed è pure evidente, considerato l’elettorato, che una poesia di Brecht recitata durante un comizio non possa far cambiare il risultato delle elezioni quanto un “vaffanculo”, ma vi garantisco che, a fine pellicola, vi renderete immediatamente conto di quanto sarebbe bello perdere le elezioni con un segretario così.

Nessun commento:

Posta un commento